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MOC – METODO DEXA

Il termine MOC (esame specialistico conosciuto anche come densitometria ossea) è l’acronimo di Mineralometria Ossea Computerizzata.

Si tratta di un esame radiologico, che utilizza quindi raggi X, utile a misurare la quantità di calcio presente nelle ossa, ovvero misura la massa e la densità ossea.

È un esame che serve per valutare il rischio di perdita di osso ed il grado della stessa. Si parla di osteopenia se di grado iniziale o di osteoporosi se di grado più severo e avanzato, sia nell’uomo che nella donna.

La perdita di osso è un fenomeno che va di pari passo con l’avanzare dell’età: ecco perché di osteoporosi soffrono sia gli uomini che le donne, ma queste ultime sono più soggette a svilupparla in un’età più giovane, poiché la menopausa, con la riduzione degli estrogeni, rappresenta uno dei primi fattori di rischio.

L‘osteoporosi

Non è una malattia, ma una condizione di rischio. La riduzione del contenuto minerale dell’osso infatti predispone ad un rischio aumentato di frattura, anche spontanea, che si può verificare cioè anche in assenza di traumi importanti, con conseguente diminuzione della qualità di vita. Può rappresentare anche una causa di mortalità nelle persone più anziane. L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro, vale a dire colpisce tutto l’organismo. Si classifica in

• primitiva, quando compare in modo naturale dopo la menopausa o comunque con il passare degli anni,

• secondaria, quando causata da un fattore diverso (farmaci, malattie…)

Sapere per tempo di avere l’osteoporosi significa poter intervenire precocemente con alcuni provvedimenti, come dieta ed attività fisica idonee e terapie, per arrestarne l’evoluzione.

L’introduzione di sufficienti quantità di calcio nella dieta (ma soprattutto l’aver fatto il “picco di massa ossea” prima dei 20 anni con un giusto apporto di calcio) è determinante. Ma ancor più importante è il supporto di vitamina D, che permette di fissare il calcio nell’osso.

La vitamina D arriva dall’esposizione al sole, sembra facile ottenerla, ma la maggior parte della popolazione ne è carente perché ci si espone poco al sole e quando lo si fa, si utilizzano filtri solari che contrastano l’assunzione della vitamina. Ecco perché si può dosare la vitamina D nel sangue e, in presenza di valori insufficienti, si può integrare questa vitamina nella dieta sotto forma di gocce o compresse.

La MOC è l’unico esame che può diagnosticare l’osteoporosi, è consigliata soprattutto in quelle fasi della vita in cui è necessaria una supplementazione, perché l’osso ne risente maggiormente, come durante l’adolescenza, la gravidanza e la menopausa appunto. Questo esame può essere effettuato in diversi modi e su diversi segmenti scheletrici.

Il test permette al soggetto e al medico di:

  •  sapere se le ossa sono fragili o affette da osteoporosi prima di subire fratture;
  • • stimare le probabilità di fratture in futuro;
  • • vedere se la densità ossea migliora, peggiora o rimane costante;
  • • valutare l’efficacia di un farmaco per l’osteoporosi;
  • • verificare se dopo una frattura c’è osteoporosi.

Le linee guida italiane prevedono che la MOC venga prescritta a donne oltre i 65 anni e maschi oltre i 70 anni di età.

L’esame richiede l’utilizzo di un’apparecchiatura per misurare la densità delle ossa e permette di stimare la quantità di osso nell’anca, nella colonna vertebrale e talvolta in altre ossa.

L’apparecchiatura è chiamata DEXA, permette di utilizzare una dose estremamente bassa di raggi X (molto minore rispetto ad una normale lastra al torace) ed eseguire un esame attendibile, sicuro, rapido ed indolore. È quindi vivamente consigliata rispetto ad altre modalità di esecuzione.

L’introduzione delle macchine DEXA di ultima generazione ha rivoluzionato l’approccio all’esame, offrendo uno strumento caratterizzato dalla precisione dalla TAC, ma con un’esposizione a radiazioni quasi paragonabile agli ultrasuoni.

Benché l’osteoporosi sia più comune nelle donne anziane, può svilupparsi anche negli uomini. A prescindere dal sesso e dall’età, il medico può raccomandare un test di densitometria ossea quando sussistano uno o più fattori di rischio:

  • · età:
  • · pregresse fratture: studi recenti dimostrano che pregresse fratture, indipendentemente dalla sede, aumentano il rischio di nuove;
  • · riduzione dell’altezza: soggetti la cui altezza si sia ridotta di almeno 4 centimetri potrebbero avere fratture da compressione della colonna vertebrale, di cui l’osteoporosi è una delle cause principali;
  • · famigliarità;
  • · trapianto: soggetti sottoposti a trapianto d’organo o midollo osseo hanno un maggior rischio di osteoporosi;
  • · carenza di vitamina D;
  • · patologie: molte malattie aumentano il rischio di osteoporosi, tra cui artrite reumatoide, diabete, BPCO, malattie infiammatorie intestinali, AIDS, Parkinson, …
  • · farmaci: alcuni trattamenti per il cancro della prostata ad esempio riducono i livelli di testosterone negli uomini. Bassi livelli di ormoni sessuali indeboliscono le ossa. Anche lunghe cure di cortisone possono aumentare il rischio.

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