Con l’arrivo dell’estate, molti sperimentano un naturale aumento della sudorazione dovuto alle alte temperature. Ma per chi soffre di iperidrosi, il sudore non è una normale risposta fisiologica al caldo: è un vero e proprio disturbo che può compromettere la qualità della vita, soprattutto nei mesi più caldi.

Cos’è l’iperidrosi?

L’iperidrosi è una condizione caratterizzata da una sudorazione eccessiva e non proporzionata agli stimoli ambientali o emotivi. Può interessare tutto il corpo (iperidrosi generalizzata) oppure aree specifiche, come mani, piedi, ascelle e viso (iperidrosi focale). Non si tratta solo di un disagio estetico: può diventare un problema clinico e psicologico, soprattutto in estate, quando l’aumento della sudorazione è ancora più evidente e difficile da gestire.

Le cause

L’iperidrosi si divide in due forme principali:

  • Iperidrosi primaria (idiopatica): non ha una causa precisa nota ed è spesso ereditaria. Inizia generalmente durante l’infanzia o l’adolescenza e colpisce soprattutto mani, piedi, ascelle e volto.
  • Iperidrosi secondaria: è dovuta a condizioni mediche sottostanti, come disturbi della tiroide, diabete, menopausa, infezioni, o può essere effetto collaterale di alcuni farmaci.

Perché peggiora in estate?

Durante l’estate, la temperatura esterna elevata stimola naturalmente le ghiandole sudoripare per raffreddare il corpo. Nelle persone con iperidrosi, queste ghiandole risultano iperattive, producendo sudore anche in condizioni non giustificate dal punto di vista termico o emotivo. Questo rende i mesi estivi particolarmente difficili: vestiti inzuppati, mani scivolose, disagio nei rapporti sociali e lavorativi sono solo alcuni dei disagi più comuni.

Le conseguenze psicologiche

L’iperidrosi può generare ansia, imbarazzo e isolamento sociale. Chi ne soffre spesso evita il contatto fisico, si cambia frequentemente d’abito, e può arrivare a evitare attività quotidiane come stringere la mano, scrivere, fare sport o uscire con gli amici. Questo impatto psicologico non va sottovalutato e merita attenzione da parte dei professionisti della salute.

Come si diagnostica?

La diagnosi è clinica e si basa sull’anamnesi e sull’osservazione dei sintomi. In caso di iperidrosi secondaria, sarà necessario eseguire esami di laboratorio per indagare eventuali cause sottostanti. In alcuni casi si può ricorrere al test di Minor (iodio-amido) per individuare le aree colpite in modo preciso.

Quali rimedi esistono?

Esistono diverse opzioni terapeutiche, da valutare con il medico:

  • Antitraspiranti a base di cloruro di alluminio: sono il primo trattamento per l’iperidrosi lieve-moderata.
  • Tossina botulinica (Botox): efficace per bloccare temporaneamente le ghiandole sudoripare, soprattutto in caso di iperidrosi ascellare, palmare o plantare.
  • Terapie sistemiche (anticolinergici): utili per casi diffusi, ma possono avere effetti collaterali.
  • Ionoforesi: una tecnica che riduce la sudorazione attraverso correnti elettriche a basso voltaggio.
  • Interventi chirurgici: come la simpaticectomia toracica endoscopica, riservata ai casi gravi e resistenti ad altri trattamenti.

Strategie quotidiane

Chi soffre di iperidrosi può trovare sollievo anche con piccoli accorgimenti quotidiani:

  • Indossare abiti traspiranti e in fibre naturali
  • Evitare alimenti piccanti, alcol e caffeina
  • Utilizzare salviette assorbenti o tessuti tecnici
  • Mantenere la pelle asciutta con borotalco o prodotti specifici

L’iperidrosi è una condizione spesso sottovalutata, ma può avere un impatto importante sulla vita quotidiana, soprattutto d’estate. Per fortuna oggi esistono diverse soluzioni, sia mediche che comportamentali, in grado di migliorare sensibilmente la situazione. Rivolgersi a un dermatologo o a un medico specialista è il primo passo per uscire dal disagio e riprendere il controllo della propria vita.

 

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