Hai mai provato a guardare un oggetto familiare e a non riuscire a dargli un nome? Oppure ad ascoltare una voce conosciuta senza riuscire a riconoscerla? Queste esperienze, per quanto rare e destabilizzanti, possono essere il sintomo di un disturbo neurologico chiamato agnosia.

L’agnosia è una condizione in cui il cervello, pur ricevendo normalmente gli stimoli sensoriali, non riesce a interpretarli o riconoscerli correttamente. In altre parole, la persona vede, sente o tocca qualcosa, ma il significato di ciò che percepisce resta “bloccato”, come se il ponte tra sensazione e comprensione fosse interrotto.

Cos’è l’agnosia?

Il termine “agnosia” deriva dal greco a-gnosis, che significa “non conoscenza”. Si tratta di un disturbo neurologico causato da lesioni nelle aree del cervello responsabili dell’elaborazione sensoriale, in particolare nelle regioni occipitali e temporali.

Esistono diversi tipi di agnosia, a seconda del senso coinvolto:

  • Agnosia visiva: la persona vede gli oggetti ma non riesce a riconoscerli. Ad esempio, può guardare una chiave e non sapere cos’è, anche se la vista è perfettamente integra.
  • Agnosia uditiva: si sentono suoni, rumori o parole, ma non si riesce a identificarli. In alcuni casi si parla di agnosia musicale, se il problema riguarda i suoni musicali.
  • Agnosia tattile (astereognosia): pur avendo sensibilità al tatto, non si riesce a riconoscere un oggetto toccandolo a occhi chiusi.

Ci sono poi forme più specifiche, come la prosopagnosia, in cui non si riescono a riconoscere i volti, nemmeno quelli familiari.

Cause principali

L’agnosia è quasi sempre legata a danni cerebrali, che possono essere causati da:

  • Ictus
  • Traumi cranici
  • Tumori cerebrali
  • Infezioni (come encefaliti)
  • Malattie neurodegenerative, tra cui Alzheimer e demenza frontotemporale

Le aree cerebrali colpite sono spesso quelle del lobo temporale o occipitale, dove si integrano le informazioni sensoriali con la memoria e il linguaggio.

Sintomi e segnali da non sottovalutare

Il sintomo principale è l’incapacità di riconoscere stimoli familiari, nonostante la funzione sensoriale di base sia intatta. Ad esempio:

  • Una persona con agnosia visiva potrebbe descrivere un oggetto correttamente, ma non riuscire a identificarlo.
  • In presenza di agnosia uditiva, si può sentire la suoneria del telefono ma non capire che è il telefono che sta squillando.
  • Chi soffre di agnosia tattile può tenere in mano una penna, ma non riuscire a dire cos’è senza guardarla.

Questi sintomi possono confondere i pazienti e chi li assiste, perché sembrano “strani” o incoerenti con le altre abilità cognitive.

Diagnosi e trattamento

La diagnosi viene effettuata da neurologi o neuropsicologi attraverso test cognitivi, esami neurologici e tecniche di neuroimaging (come la risonanza magnetica), per individuare le aree cerebrali coinvolte.

Non esiste una cura farmacologica specifica per l’agnosia. Tuttavia, la riabilitazione neuropsicologica può aiutare il paziente a recuperare o compensare le abilità perse. Questo percorso può includere:

  • Terapie occupazionali
  • Esercizi di riconoscimento e associazione
  • Strategie alternative (es. usare più sensi per compensare quello compromesso)

L’agnosia è un disturbo complesso e poco conosciuto, che può avere un impatto profondo sulla vita quotidiana. Riconoscerne i segnali è fondamentale per una diagnosi precoce e per impostare un percorso terapeutico mirato. Anche se non sempre è possibile un recupero completo, con il giusto supporto è possibile migliorare la qualità della vita e riacquisire autonomia.

Se noti difficoltà improvvise nel riconoscere oggetti, suoni o volti familiari, parlane con il tuo medico: il cervello ci parla anche attraverso questi segnali.

 

× Richiedi un appuntamento