Il calo dell’udito, noto anche come ipoacusia, è un disturbo che può manifestarsi in modo graduale o improvviso, colpendo persone di tutte le età, sebbene sia più comune negli anziani. Spesso trascurato o sottovalutato, può compromettere la qualità della vita, influenzando la comunicazione, le relazioni sociali e persino l’equilibrio emotivo. Riconoscere i segnali precoci e adottare strategie di prevenzione è fondamentale per proteggere uno dei sensi più importanti che abbiamo.

I segnali da non ignorare

Il calo dell’udito non si presenta sempre in modo evidente. Spesso, chi ne soffre non si accorge subito del problema o lo attribuisce ad altri fattori (distrazione, stanchezza, rumore ambientale). Ecco i sintomi più comuni:

  • Difficoltà nel seguire una conversazione, soprattutto in ambienti rumorosi
  • Necessità di alzare il volume della TV o della radio
  • Richiesta frequente agli altri di ripetere ciò che hanno detto
  • Percezione di suoni ovattati o distorti
  • Sensazione di ronzio o fischi nelle orecchie (acufene)
  • Isolamento sociale o difficoltà a partecipare a conversazioni di gruppo

Se questi segnali diventano ricorrenti, è opportuno consultare un otorinolaringoiatra o un audiologo per eseguire una valutazione dell’udito.

Le principali cause del calo uditivo

Il calo dell’udito può avere origini diverse, che vanno da problemi temporanei e reversibili a condizioni croniche o degenerative. Le cause più comuni includono:

  • Invecchiamento (presbiacusia): perdita uditiva progressiva dovuta all’età
  • Esposizione prolungata a rumori forti (lavori rumorosi, uso frequente di cuffie ad alto volume)
  • Infezioni dell’orecchio medio o otiti croniche
  • Accumulo di cerume
  • Traumi acustici improvvisi (es. esplosioni)
  • Malattie genetiche o congenite
  • Alcuni farmaci ototossici (che danneggiano l’orecchio interno)

Come proteggere l’udito

La buona notizia è che molte forme di calo uditivo possono essere prevenute o rallentate con alcune accortezze:

  1. Limitare l’esposizione ai rumori forti
    Utilizzare tappi o cuffie protettive sul lavoro o durante concerti e attività rumorose. Regolare sempre il volume delle cuffie e non usarle per tempi prolungati.
  2. Eseguire controlli periodici dell’udito
    Soprattutto dopo i 60 anni, è consigliato sottoporsi a test audiometrici regolari, anche in assenza di sintomi.
  3. Trattare tempestivamente infezioni e accumuli di cerume
    Evitare l’uso di cotton fioc, che possono spingere il cerume in profondità. Meglio affidarsi a un medico per la pulizia.
  4. Seguire una dieta equilibrata e uno stile di vita sano
    Alcuni studi suggeriscono che l’ipertensione, il diabete e il fumo possono aumentare il rischio di calo uditivo.
  5. Utilizzare apparecchi acustici se prescritti
    Gli apparecchi di ultima generazione sono discreti, efficaci e migliorano notevolmente la comunicazione quotidiana.

Il calo dell’udito non è solo una questione “di età”, e non va sottovalutato. Riconoscere i primi segnali, rivolgersi tempestivamente a uno specialista e adottare strategie preventive può fare una grande differenza. Prendersi cura del proprio udito significa proteggere le relazioni, la sicurezza e la qualità della vita. Perché sentire bene è, prima di tutto, vivere meglio.

 

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