Viene chiamato “barefooting” la pratica di camminare a piedi nudi, ciò che in italiano tecnicamente viene definito come gimnopodismo. Se svolta abitualmente porta numerosi benefici all’organismo. Dal miglioramento della postura all’azione antistress, scopriamo tutti i benefici.

CAMMINARE A PIEDI NUDI: I BENEFICI

Camminare a piedi nudi abitualmente porta con sé diversi benefici per l’intero organismo. Il contatto della pianta del piede con il suolo, soprattutto se si tratta di una superficie naturale, non solo apporta miglioramenti alla postura, ma inoltre:

  • Rafforza la muscolatura dei piedi;
  • Contrasta l’insorgenza di dolori posturali;
  • Favorisce una corretta distribuzione del peso corporeo;
  • Favorisce la traspirazione della pelle;
  • Migliora la circolazione sanguigna;
  • Aiuta a ritrovare il baricentro naturale;
  • Riduce il gonfiore alle gambe, alle caviglie e ai piedi (specialmente se si cammina in acqua);
  • Migliora i livelli della pressione sanguigna;
  • Contrasta i radicali liberi;
  • Riduce lo stato di infiammazione dell’intero organismo;
  • Funge da azione antistress.

COMBATTERE LO STRESS CAMMINANDO A PIEDI NUDI

Tra i benefici del camminare a piedi nudi c’è anche la possibilità di combattere episodi di ansia e stress. A livello sottocutaneo dei piedi sono, infatti, presenti alcuni recettori e circuiti nervosi che, se stimolati, non solo danno benefici fisici ma anche psicologici. Camminare a piedi nudi, specialmente su una superficie naturale, magari immersi in un contesto rilassante come il bosco o la spiaggia, aiuta l’organismo e la mente a rilassarsi e a distendersi. Può quindi essere un’attività piacevole ed efficace da svolgere a fine giornata per liberarsi da tutte le tensioni accumulate.

DOVE CAMMINARE A PIEDI NUDI E QUANDO EVITARE

Come abbiamo visto, camminare a piedi nudi è particolarmente benefico per stimolare la propriocettività, ossia la capacità di percepire la posizione del corpo nello spazio. È quindi un’attività benefica che può essere svolta quotidianamente per circa un’ora.

Ma è possibile farlo ovunque?

Le superfici naturali, come sabbia o erba, sono le più indicate perché permettono di ammortizzare gli urti e scaricare parte del peso corporeo nel terreno. Sono invece sconsigliate le superfici rigide, come ad esempio il pavimento di casa, dove il carico è maggiore e il peso rimane tutto sul piede.

Inoltre, è fondamentale sottolineare che non è un’attività idonea a tutti: è sconsigliata ai pazienti affetti da diabete, i quali hanno un’estrema sensibilità della cute e sono più soggetti a rischio di lesioni, e a chi soffre di patologie articolari croniche, come la tallonite o la fascite plantare.

 

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