Il carbonchio è una grave malattia infettiva provocata dal batterio bacillus anthracis. Solitamente sono gli animali ad esserne colpiti ma può trasmettersi all’uomo causando gravi conseguenze. Vediamo meglio di cosa si tratta e come avviene la trasmissione.

CARBONCHIO (O ANTRACE): CHE COS’È

Il carbonchio, chiamato anche antrace, è una grave malattia infettiva causata dal bacillus anthracis, un batterio capace di formare delle spore molto resistenti all’azione di disinfettanti chimici e fisici. Questa malattia colpisce frequentemente animali erbivori, i quali si infettano ingerendo spore presenti nel terreno. L’uomo, invece, può contrarre il carbonchio o per contatto diretto con animali infetti o con prodotti animali contaminati.

Solitamente, infatti, ad essere colpite sono quelle figure professionali, come contadini, veterinari, macellai, conciatori, o altri che si trovano a lavorare con animali infetti o prodotti contaminati provenienti dagli stessi.

CARBONCHIO: COME SI TRASMETTE

Le persone vengono infettate dall’antrace quando le spore penetrano all’interno del corpo e ciò può avvenire attraverso tre modalità:

  • Per via aerea, inalando spore presenti nell’aria;
  • Per via digestiva, consumando carne cruda o poco cotta proveniente da animali infetti;
  • Per contatto cutaneo diretto.

È importante sottolineare che il carbonchio non è contagioso, ciò significa che non si prende come un raffreddore e non si trasmette da persona a persona. Solamente in rari casi è stato segnalato il contagio interpersonale avvenuto attraverso il contatto cutaneo diretto (ad esempio nel caso di ferite aperte e versamenti).

CARBONCHIO: DIAGNOSI E CURA

La diagnosi dell’antrace consiste nell’analizzare l’anamnesi del paziente così da capire come possa essere avvenuta l’infezione. È estremamente importante, infatti, stabilire la modalità di trasmissione poiché questa comporta l’insorgere di quadri clinici molto diversi tra loro e di conseguenza trattamenti diversi.

Nello specifico, si possono osservare tre forme della malattia:

  • Carbonchio cutaneo, è la forma più comune e meno grave. Si manifesta con un’ulcera nella sede di contatto, più comunemente a livello di testa, collo, avambracci e mani.

Dopo circa 2-6 giorni dall’infezione si forma un’escara nera che nell’arco di 2-3 settimane tende a staccarsi senza lasciare cicatrici.

  • Carbonchio da inalazione, è considerata la forma più letale. Si sviluppa inizialmente nei linfonodi del torace per poi diffondersi nel resto del corpo causando gravi problemi respiratori.
  • Carbonchio da ingestione, è la forma più rara della malattia. È caratterizzata da un’infiammazione acuta del tratto intestinale che si manifesta con nausea, inappetenza, vomito, dolori addominali forte ed emorragie gastroenteriche.

Il trattamento dell’antrace dipende dal quadro clinico e dalla storia medica del paziente. Solitamente vengono somministratati antibiotici e antitossine in combinazione con altre terapie di supporto.

In ogni caso, è fondamentale ottenere cure mediche e iniziare la terapia il più rapidamente possibile per avere maggiori possibilità di una completa guarigione.

 

 

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