La gastrite atrofica è una condizione cronica che si verifica quando il rivestimento dello stomaco si infiamma e si assottiglia, compromettendo la produzione di acido gastrico e di altri enzimi fondamentali per la digestione. Questa condizione può avere un impatto significativo sulla salute generale e, se non trattata, può aumentare il rischio di sviluppare ulcere gastriche e tumori dello stomaco.

Cos’è la gastrite atrofica?

La gastrite atrofica è il risultato di un’infiammazione cronica dello stomaco che porta alla perdita di cellule ghiandolari nel rivestimento gastrico. Questa perdita compromette la capacità dello stomaco di produrre acido cloridrico, pepsina e il fattore intrinseco, una proteina essenziale per l’assorbimento della vitamina B12. Esistono due forme principali:

  1. Gastrite atrofica autoimmune: il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule dello stomaco.
  2. Gastrite atrofica causata da infezione da Helicobacter pylori: un batterio che colonizza lo stomaco, causando infiammazione cronica.

Sintomi della gastrite atrofica

La gastrite atrofica spesso si sviluppa gradualmente e può essere asintomatica nelle fasi iniziali. Tuttavia, i sintomi più comuni includono:

  • Dispepsia (bruciore o dolore nella parte superiore dell’addome).
  • Nausea e senso di pienezza dopo pasti leggeri.
  • Perdita di appetito e dimagrimento non intenzionale.
  • Anemia: legata alla carenza di vitamina B12 (anemia perniciosa) o ferro, con sintomi come stanchezza, debolezza e pallore.
  • Problemi digestivi: gonfiore e difficoltà nella digestione delle proteine.
  • Lingua infiammata (glossite) e disturbi neurologici nei casi di grave carenza di vitamina B12.

Diagnosi della gastrite atrofica

La diagnosi richiede un’attenta valutazione medica, che può includere:

  1. Anamnesi e sintomi: il medico analizza i sintomi riportati dal paziente e la storia familiare di malattie autoimmuni o gastriche.
  2. Gastroscopia: un esame visivo del rivestimento gastrico mediante un endoscopio per individuare segni di infiammazione o assottigliamento.
  3. Biopsia: campioni di tessuto gastrico prelevati durante la gastroscopia per confermare la diagnosi.
  4. Test per Helicobacter pylori: possono includere test del respiro, analisi delle feci o esami del sangue.
  5. Esami del sangue: per valutare i livelli di vitamina B12, ferro e anticorpi contro le cellule parietali dello stomaco.

Strategie di trattamento

Il trattamento della gastrite atrofica dipende dalla causa sottostante e mira a ridurre l’infiammazione, migliorare i sintomi e prevenire complicanze. Le strategie includono:

  1. Eradicazione dell’Helicobacter pylori:
    • Se l’infezione da Helicobacter pylori è la causa, il medico prescrive una terapia antibiotica combinata con inibitori di pompa protonica (IPP).
  2. Integrazione di vitamina B12:
    • Nei casi di carenza, la vitamina B12 può essere somministrata per via intramuscolare o orale.
  3. Terapia per l’anemia:
    • Supplementi di ferro o di acido folico, a seconda della carenza identificata.
  4. Controllo dell’acidità gastrica:
    • Inibitori di pompa protonica o antiacidi possono essere utilizzati per alleviare i sintomi di dispepsia.
  5. Monitoraggio regolare:
    • Nei pazienti con gastrite atrofica autoimmune, è essenziale un controllo periodico per monitorare il rischio di complicanze come il carcinoma gastrico.

Prevenzione e gestione a lungo termine

La prevenzione della gastrite atrofica si concentra principalmente sull’adozione di uno stile di vita sano e sulla gestione delle cause sottostanti:

  • Evitare irritanti gastrici: ridurre il consumo di alcol, fumo e cibi piccanti o grassi.
  • Seguire una dieta equilibrata: ricca di nutrienti essenziali e probiotici, per mantenere una flora intestinale sana.
  • Gestione dello stress: lo stress può peggiorare i sintomi gastrici.

Riconoscere i sintomi precocemente, diagnosticare correttamente e adottare un trattamento adeguato sono passi fondamentali per prevenire complicanze e mantenere una buona qualità di vita. Se si sospetta questa condizione, è importante consultare un medico specialista per una valutazione completa.

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