Il mollusco contagioso è una patologia cutanea di origine virale, piuttosto comune, che colpisce soprattutto bambini, ma può interessare anche adulti, in particolare soggetti con sistema immunitario indebolito o che hanno contatti frequenti con ambienti umidi, come piscine o palestre. Sebbene nella maggior parte dei casi si tratti di un disturbo benigno e autolimitante, è importante conoscerlo per evitare la diffusione del virus e gestire correttamente i sintomi.

Cos’è il mollusco contagioso

Il mollusco contagioso è causato da un virus appartenente alla famiglia dei poxvirus. Si manifesta con piccole papule tonde, perlacee, color pelle o rosa, spesso con una piccola depressione centrale. Le lesioni sono generalmente indolori e possono comparire singolarmente o in gruppi, localizzandosi su viso, tronco, arti o genitali, a seconda dell’età e delle modalità di trasmissione.

Come si trasmette

Il virus si trasmette per contatto diretto con la pelle infetta oppure indirettamente, attraverso oggetti contaminati come asciugamani, lenzuola, giocattoli, attrezzi da palestra. Le modalità principali di trasmissione sono:

  • Contatto pelle a pelle, soprattutto tra bambini durante il gioco.

  • Rapporti sessuali, negli adulti, se le lesioni si trovano nell’area genitale.

  • Ambienti umidi, come piscine e spogliatoi, dove il virus può sopravvivere su superfici condivise.

  • Autoinoculazione, ovvero la diffusione del virus da una parte del corpo all’altra, grattando le lesioni.

Il periodo di incubazione varia tra 2 e 8 settimane, durante le quali le lesioni possono apparire gradualmente.

Come si cura

Nella maggior parte dei casi, il mollusco contagioso guarisce spontaneamente entro 6-12 mesi, senza lasciare cicatrici. Tuttavia, in alcuni casi può durare più a lungo, soprattutto in persone immunocompromesse. La decisione di trattare dipende da diversi fattori, come numero e sede delle lesioni, fastidio estetico, rischio di trasmissione o complicazioni.

Le principali opzioni terapeutiche includono:

  • Curetoplasia o rimozione meccanica (con curettage o crioterapia): il medico asporta fisicamente le lesioni, spesso con l’ausilio di anestesia locale.

  • Trattamenti topici, come creme a base di idrossido di potassio, imiquimod o acido salicilico, che aiutano a stimolare la risposta immunitaria o distruggere le cellule infette.

  • Laserterapia o diatermocoagulazione, nei casi più resistenti.

È importante non schiacciare o graffiare le lesioni, per evitare infezioni secondarie o diffusione del virus.

Quando preoccuparsi

In genere, il mollusco contagioso è innocuo. Tuttavia, è consigliabile rivolgersi al medico nei seguenti casi:

  • Le lesioni si estendono rapidamente o diventano molto numerose.

  • Compaiono in zone sensibili, come occhi o genitali.

  • Si sviluppano arrossamenti, dolore, gonfiore o pus (segni di infezione).

  • Il paziente è immunodepresso o ha altre patologie cutanee concomitanti, come dermatite atopica.

  • Le papule persistono oltre i 12-18 mesi.

Il mollusco contagioso è un’infezione cutanea virale comune, soprattutto nei bambini, che nella maggior parte dei casi non rappresenta un pericolo grave e tende a risolversi da sola. Tuttavia, per evitare il contagio e possibili complicazioni, è importante riconoscere tempestivamente le lesioni, evitare il contatto diretto e seguire le indicazioni del medico per la cura e la prevenzione. Una corretta igiene, sia personale che degli oggetti condivisi, è fondamentale per limitare la diffusione del virus.

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