Fastidioso e doloroso, il reflusso gastroesofageo può diventare un problema invalidante, che richiede un cambio di stile di vita.
Quando parliamo di reflusso, nello specifico indichiamo quella problematica per cui i succhi gastrici risalgono nello stomaco o fino alla gola: purtroppo può diventare cronico ed interessa tantissime persone. Nei Paesi industrializzati è un problema comune e colpisce fino al 40% delle persone tra i 45 e i 64 anni. In pratica a non funzionare è il cardias, la valvola che si trova tra esofago e stomaco e impedisce la risalita del cibo. I fattori che ne peggiorano il funzionamento sono gravidanza, stress, alimentazione sbagliata, fumo di sigaretta, obesità e asma.

Cosa mangiare per migliorare il problema del reflusso gastroesofageo
L’alimentazione ha un grande peso sulla gestione di questo problema. Sono sconsigliati i cibi molto unti, ricchi di grasso, le carni rosse, i pomodori crudi. Esistono però anche cibi consigliati per migliorare la situazione e tra di essi possiamo citare gli alimenti come carne bianca, uova, frutti di mare e la maggior parte del pesce che sono ricchi di proteine. Più il cibo è digeribile e meno sforzo fa il cardias per tenerlo nello stomaco.

Bisogna poi consumare cibi integrali e a basso contenuto di grasso: tante fibre assorbono i succhi gastrici e riducono il fenomeno del reflusso gastroesofageo.
Verdura fresca e frutta povera di acido citrico come frutti di bosco, mele, banane, pere e meloni che non aumentano il tasso di acidità dello stomaco.
Questi cibi però vanno preparati in maniera adeguata: e la scelta migliore è data da cottura al vapore, cottura al cartoccio, cottura alla piastra, uso di olio d’oliva a crudo e nessuna aggiunta di zuccheri.
Da evitare invece uova e verdure fritte, frutta zuccherata, pane troppo abbrustolito.

Insomma, una buona dieta ci aiuterà senza dubbio a stare meglio!

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